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Il transfert: meglio embrioni freschi o congelati?

by | Published on 11. April 2018, in Uncategorized.

laboratorio

Il nel nostro centro Eubios dei centri Fivet prof. Zech il transfert si effettua sempre in 5° giornata ovvero quando l’embrione ha raggiunto un più elevato stadio di sviluppo e l’ endometrio della donna è nella sua condizione migliore per accoglierlo.

Questo significa che procediamo quasi esclusivamente al trasferimento di blastocisti .

 

La possibilità di riuscita di una terapia non dipende esclusivamente dalla condizione della blastocisti ovvero se è fresca o congelata a parità di qualità. Le blastocisti infatti vengono classificate – con numeri o lettere a seconda della scala utilizzata – in base alla loro qualità che può variare da ottima a scarsa; ovviamente più vicina alla perfezione è maggiori saranno gli indici di successo.

Infatti stando alle statistiche di gravidanza positiva di tutti i nostri centri Fivet prof. Zech – ma anche di altri importanti centri – sono molto simili sia si tratti di embrioni – blastocisti – fresche che congelate, ovvero crioconservate.

Ciò che induce quindi il medico a scegliere quale strada intraprendere – ovvero se trasferire blastocisti fresche o congelate – è la situazione fisica della donna e soprattutto la condizione dell’endometrio che in alcuni casi è stressato dalla precedente stimolazione ormonale cui la donna è stata sottoposta sia per la produzione di ovociti che per l’ovulazione controllata.

 

Diverso invece è il caso di secondi/terzi tentativi quando di necessità si utilizzano blastocisti congelate.

 

L’aver raggiunto negli ultimi anni gli indici di successo simili su transfert eseguiti con embrioni freschi o crioconservati comporta anche dei vantaggi nelle seguenti situazioni:

 

  • Se si dispone di embrioni (blastocisti) crioconservate non vi è la necessità di sottoporsi a ripetute stimolazioni per produrre nuovi ovociti sia per nuovi tentativi che per seconde/terze gravidanze
  • Ridurre il rischio di gravidanze multiple pericolose per la mamma e i futuri nascituri trasferendo 1 o massimo 2 blastocisti
  • Evitare l’iperstimolazione posticipando il transfert ad un secondo momento